giovedì 3 febbraio 2022

Checco Zalone NON COSÌ! #festivaldisanremo2022 | La Ragazza con la Sciarpa

Anche quest'anno lo scivolone dal Festival di Sanremo è arrivato... E no, per fortuna nessunƏ si è fatto le scale rotolando anche se... In effetti è come se qualcunƏ avesse ricevuto uno spintone facendo atterrare lƏ malcapitatƏ di faccia.... Ancora una volta  🤦🏻‍♀️











Ciao a tutte anime colorate e bentornata #RainbowFamily🌈

Se siete qui dopo ieri sera, 2 Febbraio 2022, seconda serata del Festival sicuramente saprete che cosa mi porta a scrivere questo post, per chi non avesse visto Sanremo o per chi arrivasse sul blog fra qualche tempo cerco di riassumere in breve ciò che è accaduto.

Durante la gara tra un'esibizione e l'altra viene invitato Checco Zalone come comico che parte con le sue battute un tantino misogine... Ma andiamo avanti... Ad un certo punto finge di raccontare una storiella, aiutato dalla voce di Amadeus...
In questo, che avrebbe dovuto essere uno sketch ma che di comico non ha proprio nulla, Zalone finge di essere un trans brasiliana, sex worker che ammalia un principe Calabrese che non riesce a trovar moglie.

O K... Da dove parto a dire quanto sia imbarazzante, schifoso, tossico e discriminante questo siparietto? 🤦🏻‍♀️

ALT ✋🏻 FermƏ tuttƏ... Comincio con il dire che, posso sicuramente comprendere l'intento con cui tutto ciò è nato e credo davvero che Checco avesse nobili intenzioni perché al contrario di ciò che si possa pensare non è affatto cretino come il personaggio che interpreta, anzi... 

PERÒ le intenzioni purtroppo non bastano quando le modalità sono così fortemente sbagliate, perché in questo modo si rischia addirittura di fare peggio.

Il messaggio che è stato lanciato è pieno di discriminazioni, cliché arretrati, pregiudizi e grossolani errori che ci catapultano indietro di troppi anni.

Non è più ammissibile che nel 2022 quando si parla di donne transgender si rileghi la figura professionale e lavorativa delle stesse solo all'ambiente del sex work, che sì può essere una strada meritevole di rispetto per chiunque volesse intraprenderla ma se si apre un qualsiasi sito che contiene materiale per adulti, troviamo qualunque tipo di persona, non solo trans ( che per essere precisƏ non sono la maggioranza nell'ambiente ).

Per fortuna, oggi, non siamo più costrette ( sì, perché ci sono molte motivazioni per cui molte persone trans sono state OBBLIGATE a fare questo ) alla prostituzione, ad oggi ci siamo conquistate con anni di lotte sociali e politiche e sì, checché se ne dica il pride è una di queste, la possibilità di lavorare  in ( quasi ) ogni contesto ed è bene che si smetta di relegarci ad un cliché veramente vecchio e stereotipato.

BASTA!

Il fatto che sia stato fatto continuamente misgendering è veramente umiliante non che avvilente, perché poi quando Zalone torna alla sua vita ( da uomo bianco cishet e abile ) sono io  ( e tutte le persone in transizione ) che devo fare i conti con le persone che mi definiscono " il trans " o quando parlano di me dicono " un trans " e che dunque usano gli articoli sbagliati.

Questo per chi non vive questa realtà può sembrare qualcosa di irrilevante, ma mi rifaccio ad esempio che ha posto Loretta ( Grace On Your Dash ) in un suo video, di qualche tempo fa, in cui parlava di razzismo perché lo trovo estremamente azzeccato... Lei diceva ( ho rielaborato il concetto con le mie parole perché non lo ricordo alla perfezione e non ricordo il video di riferimento per poter riportare l'esatta citazione ): " Immaginate che vi passino un oggetto pungente sul braccio, magari la prima volta non ci fai molto caso, poi la seconda, la terza, inizia ad essere fastidioso... Ecco ora immagina che questo oggetto ti venga passato sempre, costantemente, tutti i giorni e più volte al giorno... Come ti farebbe sentire questa cosa?
Dopo anni in cui ti passano questa cosa fastidiosa sul braccio, anche solo a vedere quell'oggetto sei estremamente infastiditƏ ".

NON FA UNA PIEGA!

Per le persone trans, il misgendering è veramente doloroso!
Se volete ripassare le basi vi lascio a TRANS un mio post del 2015 in cui parlo dell'ABC.


E che dire del fatto che quando si parla di trans si associano subito al Brasile? Una sola parola, razzismo!
Sì, perché se l'essere trans venisse visto come un reale valore aggiunto ( come in realtà è, e io con i miei contenuti cerco di farlo comprendere ) sarebbe un complimento per le brasiliane. 
Ma dato che viene visto come essere persone reiette ai margini della società, associate per l'appunto a droga e prostituzione, connotare una donna brasiliana come trans è veramente uno schiaffo a questa meravigliosa cultura.

Infatti, sovente ogni volta che dico di essere una donna trans ( come se non si vedesse guardandomi in faccia, ma su questo arriverà un post dedicato ) la prima cosa che mi chiedono è " Sei italiana? " ( se mi va bene, altrimenti fanno misgendering 🤦🏻‍♀️ ).


Bypasso tutta la questione sulla depilazione perché è banale che una persona al giorno d'oggi debba depilarsi per essere ritenuta attraente, i peli, come i capelli, i vestiti, il make up e la scelta di tatuaggi o piercing è strettamente PERSONALE e ogni persona decide soggettivamente cosa vuole fare con i propri peli...
Ed evito anche di ripetermi sul fatto che essere uomo o donna debba essere obbligatoriamente incastrato in arcaiche egemonie, perché ne ho abbastanza parlato in UNICITÀ... La reale diversita! 
Mi soffermo invece sulla gravissima frase, che in conclusione di questo penoso siparietto Zalone ha detto, definendo le persone trans " metà e metà ".
Caro Checco, anche no!
Anche no!

Le persone transgender non sono il darwiniano anello mancante tra l'uomo e la scimmia... Non sono esseri mitologici a metà tra l'uomo e la donna ( che sono costrutti sociali e in quanto tali soggetti variazione nel tempo, come avviene da la Terra esiste ) come la teoria gender vorrebbe far passare.... Senza contare che non bisogna obbligatoriamente rientrare nei generi binari... Giusto per farvelo presente!

Le persone trans non sono la metà di nulla... Ma la completezza di se stesse.

Ecco... A fronte di quanto detto spero e penso che possiate capire perché nonostante le buone intenzioni l'intervento di Checco Zalone al Festival di Sanremo 2022 è tutt'altro che appropriato e sicuramente non è un gesto all'avanguardia, come lo hanno definito alcune note testate giornalistiche su Instagram, perché non fa altro che ricalcare a pieno il transrazzismo ( non fobia come ho spiegato in L'Omofobia NON esiste ) relegato al mondo trans.

Fa tutt'altro che creare una spaccatura in una sistema misogino che vuole le trans relegate alla segretezza di una notte e poi lasciatemelo dire, ma se veramente si fosse voluto dar voce al mondo transgender non credo che un uomo bianco cishet e abile fosse la scelta più azzeccata.

Concludo questo mio intervento, che avrei voluto evitare di scrivere nonostante già dalla prima serata quando Fiorello se ne è uscito con la FWORD, è sopraggiunto in me il timore che sarebbe arrivato qualcos'altro a farmi passare la voglia di continuare a guardare il festival che per me è veramente istituzionale, al di là della televisione italiana, per me Sanremo è un appuntamento che aspetto veramente con immensa gioia, per la giovane me adolescente sarebbe stato un sogno salire su quel palco e spalancare le porte del cuore attraverso la musica... Le canzoni per me sono essenza vitale della mia anima, Sanremo ha dato voce a tantissime artiste che amo...
Quindi mi pesa veramente tanto smettere, per protesta, di guardarlo anche perché tanto non vengono mai elargite scuse sincere di fronte alle schifezze che vengono mandate in onda.

Sono veramente dispiaciuta che anche quest'anno, per me il Festival di Sanremo finisce qui 😔

Ad ogni modo, in chiusura, vorrei far notare a tutte le persone della comunità LGBTQIA+ che non osservare, non riuscire a comprendere o addirittura supportare ciò che Checco Zalone ha fatto, in nome del suo lavoro e dell'ironia, per lo più dando dellƏ ignoranti ( per usare un termine educato ) allƏ attivistƏ della comunità, tacciandole un po' per rotte in c**o che non si sanno fare una risata e che non hanno compreso il sotto testo del siparietto transrazzista... Onestamente è davvero GRAVE!

Mi chiedo perché non riusciate a vedere la tossicità di quanto è andato in onda ieri sera, in prima serata, in una rete nazionale che ogni anno siamo obbligatƏ a pagare!
PERCHÈ!?
Perché non cogliete che usare degli elementi con cui da anni le donne trans vengono umiliate, derise e vessate ( in ogni suo aspetto ) non è  e non può essere oggetto di " satira "?
Come può qualcosa che a qualcunƏ fa veramente male, tanto da portare al suicidio molte persone, fa ridere qualcun altrƏ?
Ma cosa c'è da ridere sulla morte e sulla sofferenza? 🤦🏻‍♀️
E il fatto che Ə tuƏ, quellƏ che fanno parte del tuo non lo capiscano... É veramente GRAVE!

Senza star nemmeno a spiegare che c'è una fetta di politica ( quella che ha affossato il DDL ZAN, quella che da anni osteggia e combatte la comunità... Quindi capiamoci ) che ha trovato divertente Zalone... E lo ha appoggiato... Quindi giacché non è che si sono svegliati illuminati ieri, forse una domanda io me la farei... No?
Probabilmente questo è il caso di parlare di omotransbiFOBIA interiorizzata.


Ma un po' come evito di andare a letto con brutti pensieri e cerco sempre di concludere la giornata con pensieri di gratitudine, voglio invece ringraziare immensamente tutte le persone, soprattutto cishet che da subito ha colto il putridume che è stata trasmesso, questo mi fa comprendere che in fondo, le nostre battaglie non sono vane... GRAZIE 🙏🏻💖


E voi anime colorate che ne pensate?
Avete visto l'intervento di Checco Zalone al Festival di Sanremo?
Se vi va, vi invito ( come sempre ) a condividere con me i vostri pensieri :)


Mi raccomando, non dimenticate di far parte della nostra #RainbowFamily🌈 interagendo con me attraverso i social, perché il contatto umano è quel battito di colore in questo mondo virtuale.

Lots of Love
Shikal Michelle 
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martedì 22 settembre 2020

Una domenica di Settembre | La Ragazza con la Sciarpa

Qualche giorno fa, stavo parlando con Lucia, una mia collega ( seppur facente parte di un differente brand 😁 ), chiacchieriamo da diversi anni e dato che stavamo percorrendo un po' il viale dei ricordi, mi ha chiesto come tutto è cominciato.
Così, lo racconto anche a voi, in questa data particolare perché oggi 22 Settembre, non è solo il giorni in cui i miei genitori si sono sposati ma è anche il giorno in cui io ho ricominciato a vivere.
E quest'anno ricorre il mio 7° anniversario :)


Ciao a tutte anime colorate e bentornata #RainbowFamily🌈

Oggi vi parlo del fatto che sono stata transfoba ( nel verso senso del termine, come spiegato in L'Omofobia NON esiste ) con me stessa 🙈

Ma partiamo dall'inizio.

Se mi segui dai miei esordi nel 2009 o semplicemente da prima che iniziassi la transizione saprai che quando una persona mi chiedeva se fossi uomo o donna ( domanda che troverei al quanto impertinente nel 2020, non per la mia evidente transizione ma per il voler arrivare ad una curiosità fine a stessa che appaga un becero bisogno di gossip ) la mia risposta era che " Sicuramente non mi sentivo uomo ( quanto meno non nella concezione che c'era prima di uomo, ossia che non si trucca e indossa abiti prettamente maschili ) ma non sapevo se considerarmi donna... Mi consideravo semplicemente un ragazzo che enfatizzava la propria femminilità ".

Di per sé questo concetto non è assolutamente sbagliato, nel senso che una persona può essere agender / gender non binario / genderqueer ed è liberissima di esserlo.

E a proposito di ciò, mi vergogno ( per tutto ciò che è venuto fuori di questa persona negli anni ) un po' a dirlo, ma il mio modello estetico di riferimento era Jeffree Star, che seguivo dai tempi di MySpace ( nel 2008 se non erro ).

In quel periodo, era un modello queer / non binario non dico unico nel suo genere, ma sicuramente non comune come oggi.

Quella per me è stata una prima forma di espressione della mia persona, mi dava la possibilità di truccarmi ( che soprattutto all'inizio era una passione estremamente dirompente perché ero passata dal dipingere quadri astratti e colorarmi il viso... Una goduria immensa ), di indossare abiti femminili, di avere le unghie colorate, i capelli più lunghi ( anche se non dobbiamo dimenticare che quello è stato il periodo alternativi VS truzzi 🙈 ).
A piccoli passi mi stava permettendo di arrivare alla mia vera natura, nonostante io non la comprendessi ancora.

In più avere un'altra persona, conosciuta ( sicuramente più di me ), che faceva ciò che anche io stavo facendo mi faceva sentire " protetta ", perché in quel momento essere la prima a fare qualcosa di innovativo mi spaventava, perché mi avrebbe messo in pasto ad una serie di critiche e giudizi che la mia bassa considerazione e consapevolezza di me stessa ( di allora ), non avrebbe retto.

Oltre a questo, fondamentalmente in me c'era una confusione di fondo, che oscurava le idee non permettendomi di vedere con chiarezza e il fatto che usassi questa definizione ( molto corta tra l'altro ahahahahahahaha 😂 Giuro, nella prossima vita voglio il dono della sintesi 😁 ) era un'ottima accomodante per non andare a indagare più a fondo... Illudendomi che questo potesse bastarmi.


[ Attenzione, con questo non intendo dire che tutte le persone queer - non binarie ecc... debbano per forza " evolvere " arrivando ad uno stadio successivo. 
Non mi sognerei minimamente di farlo, altrimenti non ha senso ciò che vi ho detto in UNICITÀ... La reale diversità, vi sto semplicemente dicendo che quello per me è stato uno stadio ( psicofisico )  intermedio tra ciò che ero e chi sarei dovuta realmente essere ].


Fortunatamente l'illusione di cui parlavo prima della precisazione, non mi è bastata :)

Nonostante il buio mi possa spaventare, la mia natura mi spinge ad andare oltre l'apparenza, con le mie tempiste, ad addentrarmi in questo buio per capire cosa nasconde, perché in fondo la paura del buio altro non è che paura dell'ignoto.

Basta accendere la luce... Et voilà, si dissolvono le ombre e tutto appare chiaro, esattamente così com'è.

Tornando a ciò che è accaduto, era Settembre 2013, vivevo la fine di un anno caratterizzato da dinamiche non semplici da gestire, come lo stalking  e ad un certo punto credo che una scintilla ( sì, quella di cui parla la mia adorata AnnalisaSuperStar in questo meraviglioso video ) mi sia esplosa di fronte agli occhi, scuotendomi da quello stato di torpore in cui vivevo.

E così mi son chiesta " Se la persona che mi sta facendo stalking, arrivasse in qualche modo a farmi del male, io cosa lascerei dietro di me? Mi sento di aver realizzato qualcosa nella mia vita?
La risposta è stata una rivoluzione.

In quel momento, come il sole che squarcia le nuvole, tutto è diventato chiaro.

Quella scintilla nell'esplodere fino a consumarsi, mi aveva mostrato che di fronte a me c'era una catenella con una piccola impugnatura sul fondo... In quel momento stava a me, chiudere nuovamente gli occhi o applicare la volontà di tirarla.

E così è stato, nel momento in cui ho tirato quella cordicella, si è accesa una lampadina che ha illuminato il buio in cui ero immersa.

E ho capito che non ero " solo un ragazzo che esprimeva la propria femminilità " ero la donna che urlava di emergere da quelli che sembravano dei meri vezzi estetici.

In tutto quel periodo io ero stata transfoba nei confronti di me stessa, proprio perché avevo paura di andare a capire chi io veramente fossi, era una paura che bloccava me stessa ma che non invalidava in alcun modo le altre persone, perché questa è la reale transfobia.

Di questo, devo anche dire grazie ad una persona ( che ad oggi non stimo particolarmente per come si è comportato, ma al tempo è stato un tassello fondamentale ), che faceva parte della onlus ( che si chiamava ) Harvey Milk di Milano...  Chiacchierando mi dice proprio " Tu sei transfoba " e io innervosita ribatto " Che c***o stai dicendo? Io che sono contro ogni forma di discriminazione " ( tra l'altro, col senno di poi vi dico che le intenzioni non bastano, perché a volte si può risultare discriminator* pur non volendolo, semplicemente perché si è ignoranti su un argomento e non si comprende che potremmo ferire qualcun* per qualcosa che facciamo e/o diciamo, ma questo è un altro argomento, su cui però era giusto fare una specifica ) e lui mi risponde " Tu discrimini te stessa, perché non comprendi che oltre l'aspetto fisico c'è una donna che ha bisogno di venire fuori ".

Quella credo sia stata la prima vera scintilla, ma era molto flebile perché io ero totalmente inglobata nel mio buio mentale e avevo gli occhi serrati.

Però quella scia luminosa che è passata, seppur fievole, aveva cominciato a farmi leggermente dischiudere lo sguardo, permettendomi di intravedere in maniera molto confusa l'alone di luce lasciato da quelle parole.

Oltre lui c'era Mister L, un mio amico ( che chi mi segue da più tempo conosce perché menziono spesso ) che oltre a spiegarmi come funzionavo le cose con i ragazzi, dato che io essenzialmente non lo ero mai stata, ad un certo punto quando gli ho esposto questa cosa mi ha detto che per lui era palese, che non vedeva un ragazzo di fronte a sé, che ha sempre visto la sua Shikalé ( come mi chiama lui, perché si rifà a Cicale di Heather Parisi 😅 Gli voglio bene anche per la sua ironia 😊 ) come una ragazza, un po' casinista ( un bel po' incasinata aggiungere io ), ma sempre una ragazza.

Queste parole sono state un abbraccio grande, che oltre le distanze fisiche, mi ha scaldato il cuore.

Ma com'era quindi possibile che tutta questa gente, come anche Viola ( un'altra mia conoscente ) nel 2012 mi avesse detto che vedeva in me una donna, e io invece non riuscivo a vederla... A vedermi?

Credo che quando quella domenica di Settembre, una scintilla sfolgorante è arrivata di fronte ai miei occhi, quest'ultimi non erano delle tutto chiusi.
Erano semi aperti, ma abituati a perdersi nel buio che c'era tutt'intorno.

Così quando, seppur per poco, quella catenella è stata illuminata, forse l'esigenza di tirarla è arrivata in maniera quasi istintiva.

Quella domenica, verso le 19:00 ( a me piace dire, le 7 di sera dato che 7 è il mio numero preferito ), mentre stavamo cenando, c'era ancora luce fuori, forse avevamo terminato il primo e ci accingevamo a consumare il secondo, io ho detto " Famiglia, devo dire una cosa importante " mentre lo scrivo, ancora sento il nodo che mi si è attorcigliato sullo stomaco, tutti erano in silenzio e mi guardavano pensando che avrei sparato una delle mie solite fesserie e con una presa di coraggio dissi " Io voglio cominciare la transizione, credo di non aver combinato nulla fino ad oggi perché io non sono realmente chi sono e ho bisogno di arrivare ad esserlo ".

I miei genitori mi hanno risposto semplicemente che la cosa importante era che io fossi felice e che stessi bene ( soprattutto perché io venivo da un periodo in cui non stavo veramente bene ) e si sono assicurati che io comprendessi quanto tutto questo non fosse una passeggiata e poi hanno ripreso a mangiare, forse un po' scioccati di ciò che avevo detto loro così, come un fulmine al ciel sereno 😅

Ma è normale, in fondo, tutte le persone che sono nella vita di una persona transgender, transizionano ( in maniera più o meno cospicua ), ma di questo ne parliamo in uno degli argomenti de La Ragazza con la Sciarpa 😉

Certo è che non mi hanno mai fatto mancare il loro amore e mi hanno sia supportata che sopportata soprattutto ahahahahahaha 😂

Ho sentito che incominciavo veramehnte a vivere, perché fino a quel momento mi era sembrato come di sopravvivere per inerzia, come se avessi vagato per 22 anni con delle convinzioni che hai dal momento in cui vieni al mondo... Per cui, nata maschio, non sei un vero uomo finché non ti cresce la barba, non ti puoi truccare, devi andare a lavorare per essere l'uomo di casa, trovare una da donna sposare, farci dei figli, creare una famiglia.

Convinzioni A R C A I C H E che mi fanno venire i brividi anche solo a ripensare a  cosa credevo io fossi destinata ad essere, un robot che riproduce dei meccanismi esercitati da generazioni di persone, quasi come degli automatismi in bianco e nero, senza un velo di colore.

Erano convinzioni troppo scevre di sfumature, non mi erano congeniali, a 16 anni infatti è arrivato il primo coming out come persona bisessuale, probabilmente incominciavo da dentro, pian piano a demolire quel muro di convinzioni sociali che mi imprigionava e che sicuramente non mi stavano bene addosso.

Probabilmente qualche anno fa, mi sarei chiesta perché io fossi così diversa, perché fossi nata così e non " uguale agli altri " oggi invece mi terrorizzerebbe l'idea di essere omologabile e/o omologata ad altre persone che non rappresentano minimamente chi sono.

Penso che soffrirei parecchio la mancanza della mio estro, perché oggi io riconosco il mio valore, esattamente così come sono, che può sicuramente elevarsi migliorando ma non essere chi non sono!

E voi anime colorate che ne pensate?
Vi è mai balzata in testa l'idea di voler essere qualcuno anziché la vostra persona? E per quanto riguarda la mia storia a quale punto della stessa siete approdat*? Ci siete dal lontano 2009 o è la prima volta che capitate da queste parti?
Tra l'altro il 22 Settembre 2013 ho anche riaperto il mio canale Youtube dopo la chiusura di WingsOfWitch causa stalking, sebbene poi sia passato un altro mese e mezzo prima di cominciare a pubblicare, ma l'esperienza mi aveva segnata.
Se vi va, vi invito ( come sempre ) a condividere con me i vostri pensieri :)


Mi raccomando, non dimenticate di far parte della nostra #RainbowFamily🌈 interagendo con me attraverso i social, perché il contatto umano è quel battito di colore in questo mondo virtuale.

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Shikal Michelle 
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martedì 1 settembre 2020

Back to School... Una lezione per la scuola | La Ragazza con la Sciarpa

Settembre è arrivato... Siete pront* per tornare a scuola?
Ciao a tutte anime colorate e bentornata #RainbowFamily🌈


Quest'anno torniamo tutt* a scuola, sì anche chi l'ha già terminata. Perché ho bisogno di fare un passo indietro per fare un passo avanti.
Mi spiego in maniera più semplice.
Voglio mettere in chiaro alcuni punti che secondo me, dovrebbero essere presi maggiormente in considerazione a e soprattutto dalla scuola.

Se ripenso al mio percorso scolastico, immediatamente mi vengono in mente le scuole medie.

Credo sia un momento veramente importante per tutt* noi, perché passiamo dal mondo ancora protetto delle scuole elementari, dove la maestra è una sorta di seconda madre, alle scuole medie dove arrivano i professori, il galateo di alzarsi quando un professore entra in aula e il rivolgersi a loro con il " lei " anziché il " tu " e soprattutto arrivano tutta una serie di circostanze che si intrecciano, incasinando non poco questi anni.

La prima è la pubertà, il cambiamento che tutt* viviamo e per la quale cominciamo ad essere in subbuglio.

E poi ci sono le varie fasce d'età che entrano in contatto e che si scontrano clamorosamente, catapultando i più piccoli in vizi che hanno i più grandi o facendo subire ai più fragili le difficoltà che altri vivono ( in più contesti ) e che sfogano su di loro.... Vi presento il BULLISMO.

Non vi dico il macello, se in tutto questo mettiamo il fatto di non essere etero o cisgender... Per carità 🤦🏼‍♀️

Medie... L'età di mezzo. Proprio per questo in queste scuole ci vorrebbe un'attenzione maggiore a tutto.
Dovrebbe esserci una cura maniacale nella gestione degli/lle adolescenti perché si trovino in primis in un ambiente protetto, dove le loro unicità come persone, vengano enfatizzate magari con laboratori creativi anziché massacrate da altr* studenti/esse con il bullismo, e dove possano concentrarsi solamente a studiare.

Invece per molte persone la scuola media è un proprio una rottura di scatole, dove si va avanti per inerzia e finiti i tre anni ( sempre che non si venga bocciat* per X motivazioni ) si smette di studiare e si cerca lavoro, per i/le più fortunat*.
Gli/le altr* si ritrovano nei parchetti da prima a consumare sostante e poi magari a farne un business.

Per carità, ogni persona ha il proprio percorso di vita... Ma penso a quanto sarebbero state più facili le cose, per me ( mi uso sempre come esempio ) se i/le professori/esse avessero colto i segnali che inconsciamente inviavo loro, le mie richieste di aiuto mascherate da comportamenti ribelli.

Qui si apre forse un distinguo tra le parti... Quella in cui si crede che gli insegnanti debbano solo tramandare il sapere e quella in cui si crede che debbano anche inficiare sul modo di vivere degli/lle alunn*.

Io mi schiero in quest'ultima.

Attenzione, non dico che debbano sostituire i genitori ma credo sia importante capire che stanno a stretto contatto con degli esseri umani, con vite, in una fase essenziale della crescita, è normale che vengano plasmati anche da ciò arriva loro dagli/lle insegnanti.

Per questo motivo credo che i/le docenti debbano sapere cogliere anche gli aspetti umani degli/lle studentesse.

Torniamo a me come esempio, io alle medie ero una vera casinista 🙈 mi scuso con chi abbia avuto a che fare con me in quel periodo.
Subivo bullismo e razzismo sessuale ( omorazzismo / omodiscriminazione ) e mi sono aggregata ad una persona che mi ha portato in una compagna di ragazzi più grandi di me.
Io per sentirmi grande come loro, ho cominciato a fumare in prima media e facevo la ribelle con alcuni professori.
Lo so, non lo direste mai, ma è così.
Non mi sono mai permessa di avere scontri con i/le professori/esse ma parlavo sempre o facevo " casino " in classe e infatti la maggior parte delle volte ero fuori dall'aula.
A qualsiasi ora.
Se ci penso ora, provo vergogna però comprendo anche che quel tipo di atteggiamento che avevo era una richiesta di aiuto.

Se io avessi vissuto quegli anni serena, in un ambiente protetto in cui mi sarei potuta concentrare solo sugli studi non avrei avuto di certo bisogno di mettere in atto certi comportamenti, perché avrei vissuto le mie età nell'escalation di ciò che avrebbe dovuto essere, senza cercare di essere ciò che non ero e non sono stata.

Se potessi tornare indietro, vorrei che i/le miei docenti capissero che dietro quei comportamenti, c'era una richiesta di aiuto perché non stavo bene nella situazione scolastica che oltre ad avere il classico peso della formazione era sovraccaricata da dinamiche extra che mi ferivano, mi facevano male,

Mi sarebbe piaciuto che qualcun* dei/lle miei professori/esse mi prendesse da parte e mi dicesse che aveva capito che ci fosse qualcosa che non andava e mi chiedesse come potesse aiutarmi o che formulasse insieme a me un modo per rendermi più semplice il mio percorso.

E voi dite, e se lo facessero tutti? Beh qui entra in gioco la scuola, il suo dover istruire attraverso corsi tutt* i/le ragazz* ad apprezzare ed elogiare le diversità di tutt* evitando dunque che nascano discriminazioni come il razzismo sessuale e/o di genere ( omo/transrazzismo - omo/transdiscriminazione ) e il bullismo.
Inserendo all'interno delle proprie strutture insegnanti di ogni genere per educare gli/le studenti/esse all'unicità delle persone, come qualcosa di assolutamente ordinario.


Per non parlare dell'aspetto sessuale. I ragazzi e le ragazze dovrebbero imparare ad amare il proprio corpo, nonostante tutto, non importa forma, peso, taglia, colore, dimensioni di organi, non importa nulla.
Ogni ragazz* dovrebbe imparare ad AMARSI... Punto! Bisognerebbe partire da qui.

Imparare che sì, le ragazze hanno il ciclo e non c'è da vergognarsi, che siamo fatti fisicamente in un certo modo, che possiamo darci piacere o averlo attraverso l'interazione con altre persone a patto che ci sia consenso e che si possa fermare ogni qualvolta si voglia.

Perché il piacere venga visto come un momento di qualità e non solo uno sfogo ormonale.

Concludo questo post facendo un piccolo ( ma grande negli intenti e nei sentimenti ) appello... Car* insegnanti, come la parola che vi definisce siate docent*del nostra nostra formazione, non solo culturale ma anche umana.
Perché siamo anime in evoluzione.... E in un periodo così importante, delicato e fragile della nostra crescita, in questa fascia media abbiamo bisogno di passare gradualmente da un mondo fatto di giochi al mondo degli adulti.
Se continuate a lasciarci in pasto all'ignoranza e la discriminazione ci insegnate solo a soffrire di più!
E mi chiedo se non vi tanga sapere che una semplice parola, un qualcosa che non ha prezzo materiale ma ha un enorme valore umano, avrebbe fatto soffrire di meno un* dei vostri studenti/esse ed alcun* di loro, i/le più fragili magari oggi avrebbe salvato la vita.


E voi anime colorate che ne pensate?
Se ripensate al momento in cui siete andat* a scuola, vi siete sentit* tutelat* da professori/esse? Avete trovato in loro aspetti umani che abbiano saputo capire le vostre difficoltà o siete entrat* in contatto con persone che come macchine programmate, entravano in classe, " facevano il compitino " e poi chi si è visto si è visto?
Se vi va, vi invito ( come sempre ) a condividere con me i vostri pensieri :)

Mi raccomando, non dimenticate di far parte della nostra #RainbowFamily🌈 interagendo con me attraverso i social, perché il contatto umano è quel battito di colore in questo mondo virtuale.

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